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| E’ appena arrivato ma il pianeta-Lazio già gira intorno a lui. Sono i primi giorni di Hernanes a Roma ma il brasiliano ha subito lasciato il segno. «Tocca il pallone divinamente» trapela da Formello, «finalmente uno che ride sempre» rimarca qualche tifoso fuori dai cancelli del centro sportivo. L’abbraccio dell’Olimpico (con presentazione stile basket Usa) è atteso per domani ma il Profeta, con i suoi modi garbati e il sorriso che non lo abbandona mai, ha fin da ora conquistato tutti. Fisicamente è apparso in discreta forma: del resto una decina di giorni fa ha disputato le due semifinali di Coppa Libertadores. E se giovedì, dopo qualche accelerazione è apparso un po’ a corto di fiato rispetto ai compagni, la cosa non deve stupire più di tanto: tra il fuso orario, le quattro trasvolate oceaniche e il caldo di Formello (in Brasile ora è inverno), il suo primo approccio va considerato comunque soddisfacente. Già ieri, infatti, le cose sono andate meglio. Ad esser pignoli per essere al top, dovrà forse perdere un chilo o qualcosa in più. Appena arrivato, due giorni fa, prima dell’allenamento si è intrattenuto per un colloquio con Reja. Dopo i convenevoli, i due, assistiti da un traduttore, hanno cominciato a parlare della collocazione in campo. Il tecnico ha illustrato la sua idea che è quella di inquadrarlo indifferentemente nei tre ruoli del centrocampo: interno destro o sinistro, oppure in posizione più avanzata a supporto dell’attaccante o degli attaccanti. Il calciatore ha ascoltato, si è messo a completa disposizione, ribadendo come al San Paolo abbia giocato indifferentemente intermedio destro o sinistro e di rado nella posizione di centrale. In questi primi giorni, Reja gli ha poi chiesto di non forzare troppo, di ambientarsi e di divertirsi. Se le prime indicazioni verranno confermate, che sia 3-5-2 o 3-4-2-1, tutto ruoterà attorno a Hernanes. Il brasiliano (convocato dalla Seleçao per un ritiro a Barcellona dal 2 all’8 settembre) sarà il metronomo biancoceleste. Qualora si giocasse con un unico attaccante di riferimento, il brasiliano dovrebbe giostrare sulla stessa linea di Zarate, supportato da una linea a quattro in mediana composta da Matuzalem e Brocchi al centro, Lichtsteiner a destra e Garrido a sinistra, con Bresciano pronto a ritagliarsi un posto a discapito dello spagnolo o dell’ex milanista. Se il modulo fosse invece il 3-5-2, Hernanes retrocederebbe di qualche metro e andrebbe a comporre, da destra a sinistra, un trio con Matuzalem e Brocchi (alternative Gonzales o Bresciano). Quello che emerge, tuttavia, è che con la difesa a tre, a meno che Bresciano (o Mauri) non riesca a ritagliarsi un ruolo come esterno sinistro, la squadra presenterà un difensore in più ed un centrocampista in meno. Cosa alla quale Reja aveva pensato di ovviare, schierando una difesa a quattro nel test contro il Racing. La domanda è lecita: vale la pena, per 45 minuti da incubo con il reparto arretrato in evidente imbarazzo (che però presentava il s...Read the whole post... |
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