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B_NORM B_PIN  
view post Posted on 8/11/2010, 11:54 by: erfontanaReply
Sotto col Cesena: Biava recuperato, Reja pensa al turnover
La Lazio deve rialzarsi subito dopo il derby: mercoledi sarà impegnata con il Cesena di Ficcadenti. Biava ha scontato la squalifica e sarà a disposizione. Intanto Reja pensa al turnover per far riposare alcuni giocatori.

Non c’è tempo da perdere, si rigioca dopodomani a Cesena. La Lazio si ritroverà a Formello alle ore 11: Reja parlerà alla squadra, come al solito analizzerà la gara della domenica e si proietterà al prossimo impegno. Biava sarà recuperato, ha scontato la squalifica ( ieri era in tribuna all’Olimpico). Vanno valutate le condizioni di Willy Stendardo, è uscito prima del fischio finale del derby, ha preso una botta al torace nell’azione che ha portato al secondo rigore romanista. Il gigante napoletano a fine partita era dolorante, non dovrebbe essere nulla di grave, conta di essere a disposizione.

TURNOVER. E’ una settimana lunga, le scorie del derby vanno eliminate e bisogna preparare due sfide delicate, prima quella contro il Cesena, nel turno infrasettimanale, poi quella contro il Napoli, domenica. Reja attuerà il turnover per affrontare gli impegni multipli, nelle scorse settimane ha funzionato perfettamente, si augura che succeda lo stesso d’ora in poi. Su tutti si candidano per un posto Matuzalem e Bresciano, lo stesso Foggia che è entrato carico e fresco nel derby, ha sfiorato pure il gol. Reja potrebbe cambiare qualcosa a centrocampo e rilanciare Mauro Zarate dal primo minuto: Maurito ieri è partito dalla panchina, è sceso in campo nel secondo tempo al posto di Rocchi. Va deciso il modulo tattico con cui affrontare la squadra di Ficcadenti, la sensazione è che Edy possa tornare al 4-2-3-1. La partenza per Cesena è prevista per domani, la nuova vigilia di campionato è imminente ed è un bene: la Lazio vuole riscattarsi immediatamente. I biancocelesti dovranno dimostrare carattere, dovranno rialzarsi subito.
Comments: 0 | Views: 27Last Post by: erfontana (8/11/2010, 11:54)
 

B_NORM B_PIN  
view post Posted on 8/11/2010, 11:52 by: erfontanaReply
La Lazio perde il derby, non la vetta

Il faccia a faccia capitolino, prima ancora che dal veleno a distanza fra Ranieri e Reja, è raccontato dai numeri, pesanti e capaci di disegnare scenari fino ad ora solo accennati. Il più rumoroso nasce attorno alla figura del grande assente del pomeriggio romano, quel capitano giallorosso che, scriverà sul suo sito alla fine del derby, se l’è «goduto a casa...». Il piacere di Francesco Totti è quello di un giocatore-simbolo che, seduto sul divano, ha esultato come un tifoso della curva: non c’era l’ex Pupone in campo e non poteva esserci, perché il rosso di una settimana fa contro il Lecce si è trasformato in una giornata ai box.

Verdetto? La Roma ha vinto, il campionato della truppa Ranieri si rimette in moto. I protagonisti della svolta romanista hanno il volto sorridente di una squadra, se non proprio guarita, almeno capace di ritrovare vecchie abitudini come concentrazione e voglia di non staccare mai la spina. Borriello e Vucinic hanno segnato il confine, Menez avrebbe dovuto (e potuto) farlo senza un contrattempo muscolare che lo ha costretto ad alzare bandiera bianca dopo nemmeno un tempo. Senza Totti la Roma ha vinto. Senza il suo capitano la Roma non ha mai perso un derby (4 vittorie, 4 pareggi), ma non appena la riflessione diventa assordante, è Ranieri a riconsegnare all’ex Pupone una parte. «Quando ti viene a mancare un giocatore che rappresenta la squadra, perdi sempre qualcosa e - precisa il tecnico testaccino - se questo giocatore si chiama Totti il problema si raddoppia: a Francesco dedichiamo questo successo».

Numeri da derby, dunque. Il tre è quello delle vittorie di Ranieri su altrettante sfide guidate dalla panchina, il due rappresenta la gioia giallorossa dal dischetto, l’uno la rabbia biancoceleste per un rigore non concesso. «La partita è stata condizionata dagli episodi, i giocatori - rivela Reja - mi hanno detto: mister, non ci vedono bene lassù, non possiamo farcela undici contro dodici...». L’allenatore primo della classe punta l’indice su una trattenuta di Riise su Mauri quando la porta della Roma era ormai spalancata: se la palla fosse finita dentro il derby sarebbe tornato in equilibrio. «Ma non avete visto che nella stessa azione c’era Dias mezzo metro in fuorigioco? Vi state attaccando al fumo della pipa, lei (così Ranieri ad un giornalista, ndr) c’ha scritto in faccia che è laziale, facendo in questo modo fate godere i cugini come ricci...», la replica del condottiero di Trigoria. Il freddo e distaccato friulano Reja contro il rugantinesco Ranieri: Lazio-Roma va ai supplementari. Reja rivive la sfida e non si dà pace nemmeno per il modo in cui De Rossi e soci hanno chiuso la partita. «Di solito con due giocatori a terra si butta la palla fuori - continua il tecnico biancoceleste -, invece loro si sono procurati il rigore del 2-0. La Lazio non esce ridimensionata, anzi». Ranieri raccoglie la palla avvelenata e rilancia. «Allora faccio bene a fare il romano...

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Comments: 1 | Views: 31Last Post by: massage therapist (21/11/2010, 13:44)
 

B_NORM B_PIN  
view post Posted on 6/11/2010, 13:01 by: erfontanaReply
Hernanes, il primo derby e una profezia da realizzare "Contro la Roma segnerò"
Il Profeta domani disputerà il suo primo derby della Capitale.

Anderson Hernanes de Carvalho Andrade Lima, semplicemente noto come Hernanes, è il leader che la Lazio cercava da una vita. Lo chiamano il Profeta, è molto religioso ed è lontano anni luce dall’immaginario collettivo dei brasiliani festaioli: più facile trovargli in mano una Bibbia che un boccale di birra. Il Profeta profetizzò “Diventerò grande con la Lazio e segnerò un gol al derby” disse al sua arrivo a Roma. Con quell’aria da bravo ragazzo, preoccupato di assecondare il prossimo, sembrava la classica promessa estiva destinata a restare tale. E invece Heranes arriva al suo primo derby da protagonista assoluto di una Lazio capolista. Un primato che è anche soprattutto figlio della ventata di classe e spensieratezza che il brasiliano ha portato nella squadra di Reja. “E’ ancora solo al 50% delle sue potenzialità”, assicurano i compagni di squadra e Reja. Se così fosse davvero, allora questa Lazio potrebbe seriamente cominciare a coltivare sogni ambiziosi. Il derby è la partita giusta per aumentare la percentuale del proprio rendimento “appena sono arrivato a Roma ho capito quanto debba essere straordinaria l’atmosfera che circonda questa partita. Anche in Brasile i derby sono molto sentiti, ma quello di Roma deve essere qualcosa di pazzesco. Non vedo l’ora di viverlo. Sin dai primi giorni che sono a Roma i tifosi non fanno altro che chiedermi di segnare al derby. Devo assolutamente accontentarli.” Hernanes si è già perfettamente calato nella vita romana, appena può fa il turista per Roma insieme alla moglie e ai figlioletti. Un brasiliano già molto romanizzato insomma. E, in quanto tale, smanioso di lasciare una traccia nel suo primo derby.
Comments: 0 | Views: 27Last Post by: erfontana (6/11/2010, 13:01)
 

B_NORM B_PIN  
view post Posted on 2/11/2010, 14:42 by: erfontanaReply
LAZIO
Floccari sogna il derby
"Ma stavolta niente rigore"
Ad aprile l'attaccante biancoceleste, nel match contro la Roma sbaglio il rigore del possibile 2-0 e poi arrivò la sconfitta. Ora vuole ricompensare l'affetto dei tifosi: "Voglio riscattarmi a tutti i costi, ma sul dischetto c'andrà Hernanes". Lichtsteiner: "Sovrani del campionato"

E' il momento della vendetta. C'è ancora un groppone nello stomaco dopo 7 mesi da digerire. "Ricordo, eccome, il mio errore dell'anno scorso dal dischetto. Per questo sogno di fare un gol alla Roma. Voglio vendicare quel rigore e riscattarmi a tutti i costi". Sergio Floccari non fa altro che ripeterlo e ripeterselo.

FLOCCARI: "VENDICHERO' QUEL MALEDETTO RIGORE" - Quel maledetto 18 aprile l'attaccante di Vibo Valentia non lo ha certo dimenticato. "E' colpa mia. Tutta e solo colpa mia, se abbiamo perso il derby. Ragazzi, perdonatemi...". Subito dopo la partita con la Roma, dentro gli spogliatoi, Sergio Floccari era uno straccio. Era uscito prima l'attaccante, intorno al 30′ della ripresa, ma aveva tardato parecchio a farsi la doccia. Una volta rientrati dal campo, e dalla rissa, i compagni l'avevano trovato ancora vestito con la divisa da gioco, seduto alla sua postazione e soprattutto in lacrime. Nonostante il nervosismo nei confronti di alcuni giocatori della Roma, in parecchi erano andati a consolarlo e fargli capire che non aveva alcuna responsabilità. La settimana successiva era stata un incubo: l'attaccante non riusciva proprio a perdonarsi quell'errore madornale che, sicuramente, aveva dato il via libera alla vittoria giallorossa. Non riusciva a riprendersi, ma l'affetto dei tifosi lo aveva rigenerato. Nonostante la sconfitta infatti in quella considerata da tutti la "partita più importante dell'anno", i tantissimi si erano riversati di fronte ai cancelli





Comments: 0 | Views: 24Last Post by: erfontana (2/11/2010, 14:42)
 

B_NORM B_PIN  
view post Posted on 2/11/2010, 00:40 by: erfontanaReply

PALERMO - La perla di Dias, le parate di Muslera. A centrocampo, tanti piccoli grandi muri.
MUSLERA 7,5
Il tiro di Pastore in avvio è una telefonata che viene intercettata facilmente; Ilicic, qualche minuto dopo, lo impegna un po’ di più dalla distanza. Rischia su un rinvio, stoppato verso la porta da Pastore. Salva il risultato nel finale: due parate su Pinilla e una su Cassani. Efficace.
LICHTSTEINER 6
Le azioni più pericolose del Palermo vengono dalla sua parte. Soffre le incursioni di Balzaretti che, quando va male, crossa. Davanti si vede poco, dietro prova a dare una mano, anche di carattere.
BIAVA 4,5
Pinilla all’inizio lo manda ai pazzi. Il pomeriggio è faticoso. Pomeriggio che termina con un rosso: brutto fallo a metà campo su Pinilla. Doppio giallo. Addio derby.
DIAS 7,5
Aiuta Biava, andando a raddoppiare su Pinilla. Di testa le prende tutte. Sicurezza e personalità, ormai è il leader del quartetto difensivo. In più, la perla del gol: destro al volo sotto al sette. Vive in uno stato di grazia.
RADU 7
Una discesa nel primo tempo, il suo score in fase offensiva. Sempre attento là dietro. Il Palermo attacca più dall’altra parte. Si materializza su botta ravvicinata di Pastore e salva un gol fatto. Eroico.
BROCCHI 7
Trotterella appresso ai rifinitori eccellenti del Palermo. Il suo scopo: prenderli a morsi, ovunque siano e lo fa soprattutto con Pastore. Qualche apertura pure illuminante a far ripartire l’azione. Una sorta di diga.
LEDESMA 7
All’inizio soffre un po’ le accelerazioni dei centrocampisti del Palermo. Con la Lazio in vantaggio (sua la pennellata per Dias), il compito gli diventa più facile. Il gioco passa sempre per i suoi piedi.
ZARATE 6
Comincia a destra, ma deve rincorrere troppo (Balzaretti), poi Reja lo sposta a sinistra e gli chiede di puntare più verso la porta. Lo fa, pur dando una mano in fase di non possesso. Qualche buona ripartenza in velocità.
HERNANES 6
Migliaccio gli sta addosso. Prestazione normale, quella del brasiliano. Ci sta.
MAURI 6,5
Il dispendio di energie è sempre molto alto e sempre al servizio della squadra e dei suoi equilibri. Dà meno in fase offensiva, stavolta. Sbaglia la palla del due a zero.
FLOCCARI 6,5
Lotta come al solito, su tutto il fronte d’attacco. Piedi vellutati, voglia di sacrificarsi. Attaccante moderno, si dice così oggi.
STENDARDO ng
Prove tecniche di derby.
GONZALEZ ng
Nel finale al posto di Zarate.
SCALONI ng
Solo pochi secondi di gloria.
REJA 7,5
Punta sull’undici garanzia. Quelli che garantiscono, appunto, le vittorie. La squadra fa quel che sa fare, stavolta soffre un po’ di più. Ma alla fine porta a casa il risultato.
DAMATO 5,5
Il braccio (galeotto) di Lichtsteiner sembra largo, lui lo reputa attaccato al corpo. Il classico rigore che può starci e non. Zarate viene fermato in fuorigioco, quantomeno dubbio. Il Palermo protesta anche per un fallo di Biava su Balzaretti. Arbitro e as...

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Comments: 0 | Views: 25Last Post by: erfontana (2/11/2010, 00:40)
 

B_NORM B_PIN  
view post Posted on 1/11/2010, 23:15 by: erfontanaReply
Reja: «Totti fuori al derby?
È meglio che non giochi»


L'allenatore della Lazio euforico per lo straordinario momento della squadra capitolina: «La Roma è una grande squadra e vedrete che si riprenderà in classifica, magari dopo il 7 novembre, però. Il nostro segreto è che nello spogliatoio si pronuncia la parola "noi" e non più "io". Mourinho, Ferguson e Capello? Mi ispiro a loro»


ROMA, 1 novembre - «Per me è meglio che Totti non giochi». Edy Reja non nasconde la sua soddisfazione per la squalifica scontata (domani la decisione del giudice sportivo) del capitano giallorosso che obbligherà il numero 10 a saltare il derby di domenica prossima. Questa volta, in casa Lazio, la stracittadina non sarà, infatti, l'occasione per salvare in extremis una stagione deludente, nè per vendicare il "pollice verso" di Totti dopo la vittoria del derby di ritorno, perché ora gli obiettivi sono diventati quasi d'incanto molto più ambiziosi.

LA ROMA RINCORRE - Quest'anno è la Roma a rincorrere il volo biancoceleste e domenica dovrà provarci proprio senza il suo capitano, espulso nel match con il Lecce. Ma Reja, che la scorsa stagione chiese 10 giornate di squalifica per lo sfottò di Totti, non si fida e sa che spesso nei derby vince la squadra in crisi. «La Roma è una grande squadra e vedrete che si riprenderà in classifica - ha aggiunto ai microfoni di "Sy Tg24" - magari dopo il derby, però».

IL RECORD E L'ISPIRAZIONE - Il tecnico friulano, intanto, si gode il primato da record (22 punti come l'Inter di Mourinho lo scorso anno ndr) e spiega uno dei segreti di questo miracolo: «Il nostro segreto, comunque, è che nello spogliatoio non sentite più la parola "io" - ha concluso - Perché è il gruppo che conta. Un pò come quello che fanno Mourinho, Ferguson e Capello nei loro club. Mi ispiro molto a loro perché ritengo che il gruppo è l'essenza del calcio».

IL PRONOSTICO - «Per il derby metterei uno fisso in schedina». Edy Reja non ha paura dei pronostici, e ad una settimana dal primo derby della stagione contro la Roma, si dice soddisfatto dell'assenza di Totti (domani la squalifica del giudice sportivo) e si dice pronto a scommettere l'1 sulla vittoria della sua Lazio: «Noi partiamo sempre con la mentalità di giocare la gara fino in fondo - ha aggiunto in un'intervista a "Sky Tg24" - scendiamo in campo sempre per vincere, ancor di più contro la Roma».
Comments: 0 | Views: 24Last Post by: erfontana (1/11/2010, 23:15)
 

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view post Posted on 1/11/2010, 23:04 by: erfontanaReply
Lazio da record e vola con colpi di mercato a basso costo

Numeri da Inter targata Mourinho, nonostante un'oculata attenzione al bilancio che ha portato la 'classe operaià di Lotito in paradiso. È questa la Lazio voluta fortemente dal patron biancoceleste, capolista solitaria in serie A: mai nei campionati post-Calciopoli, infatti, la formazione in vetta alla classifica aveva, dopo 9 giornate, così tanti punti (22) e contemporaneamente un vantaggio cos ampio (+4 sull'Inter e +5 sul Milan), sulle inseguitrici. Una cavalcata cominciata già nel finale della scorsa stagione sotto la gestione di Reja: da quando ha assunto la guida tecnica dei biancocelesti, l'allenatore in 25 partite ha un bilancio di 15 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte (49 punti), con una media di quasi due punti a partita e ben 9 successi esterni in 13 trasferte. Ma se i meriti di Reja sono sotto gli occhi di tutti, in questa splendida orchestra biancoceleste c'è la firma anche del 'direttorè Lotito, sempre più lanciato anche nella carriera politico-federale, e della sua filosofia che per vincere non è necessario spendere più degli altri. Sono tante le scelte a basso costo che portano la firma del patron della Lazio: da Muslera a Radu, da Lichtsteiner a Dias, giocatori fondamentali in questo gruppo plasmato da Reja e pagati pochissimo dalla società. Il portiere uruguaiano, imbattuto in trasferta da 341 minuti, è l'emblema della politica di Lotito. Acquistato per soli tre milioni di euro dal Nacional di Montevideo, il numero 1 della Lazio sembrava già bruciato dopo l'esordio (tre anni fa) contro il Milan: 5-1 per i rossoneri con diversi errori e la bocciatura di tutta la critica. Oggi, invece, dopo un Mondiale da protagonista e un avvio splendido in campionato, l'uruguaiano (già decisivo nei due trofei conquistati, Coppa Italia e Supercoppa) ha dato definitivamente ragione alla scelta del presidente, e su di lui c'è l'interesse di alcuni club di premier (Arsenal su tutti) pronti a sborsare 20 milioni di euro per accaparrarsi il 24 enne di Montevideo. Ma i meriti di Lotito non si esauriscono qui, visto che il presidente, dopo aver perso Pandev a parametro zero, non ha commesso lo stesso errore con Ledesma, rinnovando il contratto dell'argentino, leader del centrocampo di questa Lazio. Ma Lotito non si è tirato indietro nemmeno quando c'è stato da spendere (9,5 milioni per Floccari e 13,5 per Hernanes), o da riconquistare l'affetto di una piazza, ancora freddina nei suoi confronti, con l'operazione dell'aquila, che non volerà contro la Roma per 'motivi di ordine pubblicò. Ma ad incidere nel primato conquistato dalla squadra di Reja sono state anche le giocate di Hernanes e Mauri, e la solidità di Dias. Il centrocampista brasiliano è l'uomo copertina di questo avvio di stagione, ma al suo fianco sembra poter tornare a brillare anche la stella di Zarate, reinventato dal tecnico nella stessa posizione in cui M...

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Comments: 0 | Views: 25Last Post by: erfontana (1/11/2010, 23:04)
 

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view post Posted on 27/10/2010, 00:05 by: erfontanaReply
Hernanes, Ct Brasile: “Lui è un grande giocatore, ma in nazionale forse non potrà giocare nello stesso ruolo che ricopre nella Lazio…”

Mano Menezes, ct del Brasile, ritorna a parlare di Hernanes e del suo magnifico momento che sta vivendo con la casacca della Lazio nel campionato italiano: “Lui è un grande giocatore – esordisce a Sport Tv – ma questo già lo sapevamo tutti. Però, nella Lazio gioca in una posizione più avanzata e anche se lo aveva già fatto negli anni precedenti nel San Paolo, poi, ha deciso di ritornare giocare in una posizione più arretrata, perché non ha un certo tipo di mobilità. Lui in questo inizio di stagione sta giocando veramente bene: recupera molti palloni e allo stesso tempo punta sempre l’avversario. Tuttavia, in nazionale in quella posizione la concorrenza non manca. Lo stesso problema, infatti, si è verificato con Elias, il quale cambiando club si è ritrovato a giocare in una posizione più avanzata. Io e il mio staff ci stiamo chiedendo se nella Selecao, Hernanes può giocare in un ruolo diverso, come ha già fatto negli anni precedenti. Anche se insieme ci alleniamo poco, siamo molto attenti ad analizzare caso per caso ogni nostro convocato”, ha concluso il commissario tecnico della nazionale brasiliana.
Comments: 0 | Views: 26Last Post by: erfontana (27/10/2010, 00:05)
 

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Sticky: Portugruaro:
view post Posted on 26/10/2010, 18:04 by: erfontanaReply
Portogruaro, Viviani: "Giocare a Roma è un premio, ora la Lazio è la più forte in Italia"

«In questo momento la Lazio è la squadra più forte in Italia e quindi rappresenta l'avversario peggiore e più ostico che ci poteva capitare»: parola di Fabio Viviani, allenatore del Portogruaro, matricola 'terribilè della B chiamata domani ad affrontare in Coppa Italia la capolista della massima serie. «La classifica non è mai bugiarda - ha aggiunto Viviani - soprattutto dopo otto giornate di campionato, cioè a quasi un quarto del cammino». Per quanto riguarda la formazione veneta, invece, la situazione si è fatta pericolosa dopo una serie di risultati negativi: «Inutile farci illusioni - ha spiegato il tecnico - questa sarà la nostra posizione per tutto l'anno. Starà a noi evitare di trovarci nelle ultime giornate nelle retrovie. Ce la dovremo giocare fino in fondo. Il fatto di avere coscienza dei nostri limiti non significa che saremo remissivi, anzi. La nostra forza dovrà partire dalla consapevolezza di ciò che sappiamo fare e dalla valorizzazione - ha sottolineato - dei nostri aspetti migliori».

Per concentrarsi sul campionato, domani all'Olimpico ci saranno molte facce nuove: «Effettivamente - ammette il tecnico - cambieremo tanto, giocheranno atleti che finora hanno avuto meno possibilità di mettersi in mostra e approfitteremo dell'occasione per rivedere all'opera qualcuno reduce da malanni vari. Ciò non significa che partiamo battuti e che andiamo nella Capitale in gita di piacere, perchè nel calcio fino al triplice fischio tutto può accadere».

La platea dell'Olimpico per molti è una sorta di punto di arrivo: «La trasferta a Roma è l'ultimo grande frutto della grande stagione scorsa - precisa Viviani - un premio che si sono meritati i ragazzi e la società e che, questa estate, ci siamo conquistati sul campo».

Per una compagine che è lentamente scivolata ai bordi della zona play-out, l'apporto del pubblico di casa sarà determinante e quindi l'attesa per l'esordio tra le mura amiche - finora le gare casalinghe sono state disputate al Friuli di Udine - a Portogruaro sta diventando spasmodica. A causa di una serie di passaggi burocratici mancanti sui lavori di messa a norma del 'Mecchià, l'ufficialità sulla sede della gara interna di sabato con il Piacenza sarà data solo venerdì. «Ieri c'è stato l'ultimo sopralluogo - ha spiegato il tecnico dei granata - e attendiamo di conoscerne l'esito ed eventuali prescrizioni. Al momento sono aperte tutte le ipotesi, compresa quella di disputare il prossimo turno a porte chiuse. Speriamo comunque di farcela, magari in extremis, per potere finalmente beneficiare del calore dei nostri supporter, a cui chiedo - ha concluso - di sostenerci per aiutarci a proseguire in questo sogno comune».
Comments: 0 | Views: 30Last Post by: erfontana (26/10/2010, 18:04)
 

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view post Posted on 24/10/2010, 17:26 by: erfontanaReply
Lazio nella storia:il volo continua
Cagliari sconfitto 2-1 all'Olimpico
Lazio Cagliari

La Lazio di Reja entra nella storia, conquistando la sesta vittoria in campionato. Il 2-1 sul Cagliari, firmato da Floccari nel primo tempo e Mauri ad inizio ripresa, fa volare i biancocelesti a 19 punti in classifica, record assoluto del club dopo otto turni di campionato, migliorando addirittura lo score delle squadre scudettate di Maestrelli (1973) ed Eriksson (2000). Per i sardi inutile il gol di Matri nella seconda frazione di gioco.

LA PARTITA
Nonostante un piccolo inconveniente legato alla mascotte, l'aquila Olimpia (che decide di non atterrare all'Olimpico prima della gara), la Lazio continua a volare. E lo fa, oltre che con merito manifesto, con una leggiadria e una facilità impressionanti, tipiche solamente delle grandi squadre: 19 punti in 8 partite, mai partenza migliore da quando il club è stato fondato ben 110 anni fa. Entra così nella storia la Lazio del friulano Edoardo Reja, meglio di quella di Maestrelli (stagione 1972-73) e di quella di Eriksson (1999-2000), entrambi allenatori vincitori a fine anno dello Scudetto. Sogno, tra l'altro, vista la compattezza e la solidità della squadra laziale, non poi così proibito.

In campo si vede la stessa Lazio vincente nelle ultime partite, puntando in fase offensiva sulla vena del trio Mauri, Hernanes e Zarate dietro all'unica punta Floccari. Nel Cagliari, Bisoli deve rinunciare a Pisano e Conti infortunati: al loro posto dentro Perico e Lazzari. La vera novità per i sardi però è l'iniziale esclusione di Acquafresca: Matri infatti è lasciato da solo in avanti, supportato dalla fantasia di Cossu e Pinardi come rifinitori. I padroni di casa partono forte: Zarate è ispirato e va al tiro da fuori 2 volte nei primi 5 minuti. Il Cagliari risponde con Matri al 10', che non è lesto nella deviazione a pochi passi da Muslera. I biancocelesti, però, sono vivi e pericolosi e già al 21' sbloccano il risultato: una punizione calciata male da Hernanes favorisce Mauri, che sistema il pallone al limite per Floccari. Il destro angolato dell'attaccante è chirurgico e non dà scampo ad Agazzi. Per Floccari è il terzo centro in campionato, il secondo all'Olimpico.

La Lazio è ben organizzata, sicura in difesa grazie alla bravura di Dias, concreta a centrocampo con Ledesma che detta i tempi del gioco e con Zarate e Hernanes come uomini chiave: i due sono liberi di svariare su tutto il fronte offensivo, creando sempre superiorità numerica con i loro dribbling. Show proprio del Profeta al 40': il brasiliano salta tre uomini e si presenta in area di rigore defilato sulla sinistra; da lì fa partire su sinistro incrociato che sibila il palo alla destra di Agazzi. Il primo tempo si chiude con una gestione oculata del possesso palla da parte degli uomini di Reja, che gioca da grande squadra, palesando superiorità nei confronti di un Cagliari troppo arrende...

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Comments: 0 | Views: 36Last Post by: erfontana (24/10/2010, 17:26)
 

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