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B_NORM B_PIN  
Sticky: Hernanes:
view post Posted on 19/10/2010, 18:51 by: erfontanaReply
Hernanes: "Segno e vinco il derby"
La promessa del brasiliano della Lazio

Essendo per tutti il "Profeta" non poteva che profetizzare. Hernanes, grande rivelazione della Lazio prima in classifica, fa tre passi avanti e punta il mirino sull'obiettivo derby. Con una promessa e idee chiarissime: "Vinceremo e io segnerò - dice -. Manca solo il derby per conquistare definitivamente il cuore dei miei tifosi. Per loro è un momento molto importante e io non voglio deluderli". Poi sul primato della Lazio: "E' fantastico".

E' stato il primo in tempi non sospetti a parlare di Lazio in Champions League, e ora che guarda tutti dall'alto verso il basso, Hernanes comincia a prenderci gusto. Se la formazione di Reja vola in campionato il merito è soprattutto dell'ultimo arrivato: quel 'Profeta' che Lotito è riuscito a strappare alla concorrenza per appena 13 milioni di euro.

A inizio stagione, infatti, il brasiliano aveva promesso una Lazio competitiva e per il momento è stato di parola. Con le sue giocate sta guidando la squadra biancoceleste verso traguardi inimmaginabili, ha già conquistato tutto l'ambiente per umiltà e personalità. Contro il Bari ha trovato il suo primo gol su azione (il primo in assoluto l'aveva realizzato con il Bologna su calcio di rigore), una rete pesante che ha sbloccato la partita, regalando alla Lazio la terza vittoria di fila. Eppure nei pensieri del numero 8 di Recife manca ancora qualcosa per rendere perfetto questo avvio di stagione: il suo primo derby contro la Roma. "Vinceremo ed io segnerò", aveva profetizzato in pieno agosto. Ora, che la sfida si avvicina (è in programma alla decima giornata, ndr), il brasiliano è pronto a rilanciare la sfida.

"Manca solo il derby per conquistare definitivamente i cuori dei miei nuovi tifosi - ha spiegato Hernanes su 'Sport Tv' - La partita contro la Roma è un momento molto importante per i nostri tifosi. Vivono quel giorno con grande passione ed intensità ed io non voglio deluderli. Piano piano, con il lavoro, sto gradualmente entrando nei loro cuori e tutto sta avvenendo più velocemente di quanto mi aspettassi ad inizio stagione".

Non si nasconde il 'Profeta', e ancor di piu' dopo il successo in terra pugliese contro il Bari di Ventura: "Personalmente la ritengo una giornata da incorniciare per la mia carriera - ha ammesso Hernanes - E' stata una domenica sensazionale per me e per la squadra che è molto unita e umile. Questo primato in classifica è fantastico".

Fare bene con la sua Lazio potrebbe poi permettergli di trovare un posto in pianta stabile nella Seleçao: "Devo continuare a dare il massimo per raggiungere l'obiettivo della nazionale, penso che questa possa essere la volta buona".





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view post Posted on 18/10/2010, 12:53 by: erfontanaReply
Cinica e determinata, così come la vuole Reja. La Lazio trova a Bari la vittoria delle conferme, quelle che lo stesso tecnico aveva chiesto alla vigilia della partita. Un 2-0 che la dice lunga sull’annata che sta vivendo la squadra biancoceleste ma soprattutto che la conferma prima della classe, in solitario davanti a Milan e Inter, staccate di due punti. Adesso, il popolo della Lazio, inizia a sognare. Reja ha chiesto a tutti di restare con i piedi per terra, ma dopo sette giornate il primato non può essere più frutto del caso. Il tecnico sorride e fa «Sono i ragazzi per primi a essere cauti, rientrando negli spogliatoi mi hanno detto ”mister, mancano 24 punti alla nostra tabella”».
L’andamento della gara, però la dice lunga su una formazione capace di attendere il momento giusto per affondare l’avversario. Dopo un primo tempo a dir poco soporifero, con le due squadre protagoniste di una serie infinita di errori, nella ripresa entra in campo la vera Lazio, capace di sfruttare il primo errore difensivo del bari e di portarsi avanti grazie ad Hernanes, servito dal solito Mauri, sempre più leader. Un gol pesantissimo, che cambia il volto della gara. I padroni di casa iniziano a scoprirsi e la squadra biancoceleste gioca come meglio sa, con pericolose ripartenze che mettono in costante apprensione la difesa avversaria. Arriva così il raddoppio: cross di Lichsteiner, tiro al volo di Mauri e Floccari che, in maniera un po’ fortunosa, trova un incredibile pallonetto che chiude di fatto la gara. A quel punto la Lazio deve solo gestire il match, cosa che fa senza troppe apprensioni. Ad aiutare i biancocelesti c’è anche una buona dose di fortuna, quella che lo scorso anno aveva abbandonato la truppa di Reja. Succede così che quando alla mezz’ora la gara si può riaprire, ci si mette il palo a difendere un eventuale ritorno di fiamma del Bari.(ass)


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view post Posted on 17/10/2010, 15:22 by: erfontanaReply
La Lazio dei tiratori scelti

Otto reti, una su rigore e tutte le altre su azione, mai di testa e sempre portando il tiratore nell’area di rigore: la radiografia della Lazio in zona gol restituisce un’immagine assai nitida del calcio finora espresso dalla squadra di Reja. E cioè una propensione al gioco palla a terra, con la ricerca ossessiva dell’assist e della giocata. Vuol dire anche, però, che la capolista ha un potenziale ancora inespresso, una riserva di soluzioni e di gol alla quale attingere nei momenti di difficoltà. Inserimenti sui corner, conclusioni dalla distanza, pennellate dal limite dell’area: ogni soluzione torna utile per risolvere anche quelle partite che sembrano impossibili da sbloccare.

Tiratori – La rifinitura di ieri è servita anche a questo, a calibrare la mira degli specialisti. Roba di routine, ma fino a un certo punto. Perché se in squadra hai gente con i piedi di Zàrate, Hernanes e Ledesma, è bene sfruttare fino in fondo certe qualità. Loro, gli specialisti di Reja, possono lavorare per gli altri e disegnare in area parabole invitanti per i colpitori di testa. O prendersi le proprie responsabilità e cercare il gol in prima persona. Non necessariamente su punizione, basta il pallone giusto e uno spiraglio invitante appena fuori dall’area di rigore. In ogni caso tutti e tre hanno già timbrato il cartellino, sia pure sfruttando situazioni tattiche differenti: Ledesma e Zàrate su azione, entrambi su assist di Mauri, il Profeta su rigore, contro il Bologna.

Gioco aereo – Sette gol di destro, uno di sinistro, nessuno di testa. Eppure in area di rigore la Lazio può portare giocatori tendenzialmente sempre pericolosi nel gioco aereo. Attaccanti a parte, Reja può sfruttare gli inserimenti dei difensori, Dias e Biava i titolari, Stendardo quando gioca, oltre allo stesso Mauri. Del resto i centimetri non mancano: nella formazione destinata a scendere in campo a Bari, considerando solo i giocatori di movimento, l’altezza media è di un metro e ottanta: si passa dal 1,70 di Brocchi all’1,84 di Mauri e Dias, due torri sulle quali Reja conta molto.

Gli attaccanti – La Lazio aspetta gli specialisti, i tiratori scelti. Ma in qualche modo aspetta ora anche le reti di quelli che vivono per il gol, gli attaccanti. In sei giornate sono andati tutti a bersaglio: Rocchi, Floccari, Zàrate, anche il giovane Kozak. Solo che si sono fermati tutti al primo centro, coprendo il 50% del “fatturato” della squadra di Reja in fatto di reti. Altrettante, quattro sulle otto totali, arrivano dai centrocampisti, includendo nella batteria anche Hernanes e Mauri, impiegati in posizione più avanzata.
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Sticky: Kozak
view post Posted on 11/10/2010, 18:44 by: erfontanaReply
Kozak, momento d'oro
Libor Kozak ha debuttato con L’Under 21 Ceca segnando anche il gol del 3 a 0 contro la Grecia.


E’ un periodo davvero felice per Libor Kozak, il gigante ceco. Dopo il sorprendente avvio con la Lazio, con gol-vittoria a Firenze, è arrivato, come anticipato dalla redazione de lalaziosiamonoi.it, anche il debutto con gol nell’Under 21 Ceca.

EUROPEO VICINO. E’ accaduto venerdì in gara-1 del playoff per la fase finale del campionato europeo di categoria. Kozak è entrato in campo al 10’ della ripresa e a pochi minuti dal termine ha firmato il gol del definitivo 3 a 0 con cui la squadra ha battuto la Grecia nella partita di andata dello spareggio-qualificazione. Domani ci sarà la sfida di ritorno in Grecia, ma proprio il gol dell’attaccante laziale ha reso l’ipotesi della rimonta greca quasi insormontabile. L’ipotesi di partecipare all’Europeo in Danimarca la prossima estate è sempre più vicina per il giovane Libor.

MOMENTO D’ORO. Solo quaranta giorni fa, Kozak sembrava destinato ad un’altra stagione di apprendistato da vivere in B con il Crotone, se fosse arrivato Santa Cruz oggi il ceco sarebbe lì: non ci sarebbe stato il primo gol in A e quasi sicuramente neanche il debutto e il gol nell’Under 21. Perché la convocazione e l’esordio con la nazionale minore sono arrivate sull’onda delle ottime prestazioni fornite nella Lazio da Libor: il positivo secondo tempo contro il Bologna e la brillante ripresa di Firenze. Nelle ultime partite è rimasto in panchina, ma non è certo un problema per lui: “ Alla Lazio c’è grande concorrenza, ma presto Reja mi concederà un’altra occasione- ha fatto sapere dal ritiro dell’Under 21- Nella Lazio ci sono grandi campioni: giocare ed allenarmi con loro per me è una grande scuola. Il tecnico parla spesso bene di me, sa che sto facendo bene e mi ripete spesso che presto avrò la mia opportunità”.
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Sticky: Zitti si vince
view post Posted on 10/10/2010, 12:19 by: erfontanaReply
Il leader silenzioso si è ripreso la Lazio. Dopo un anno faticoso, tra polemiche e litigi di ogni genere, persino in tribunale, Cristian Ledesma è tornato a sorridere e soprattutto a essere uno degli elementi preziosi del centrocampo laziale. In questo momento tra i più forti e completi del campionato. «Dire che sono felice di quanto è successo e per quello che stiamo facendo è poco», la premessa di Cristian. Che, a parte Firenze dove aveva segnato, ieri per la prima volta da quando ha rinnovato il contratto è tornato a parlare e spiegare i motivi che l’hanno spinto a legarsi ancora di più al club laziale. Quello del regista è quasi un monologo: «Con il presidente è bastato davvero poco per trovare l’accordo, meno di un’ora e mezza. In quell’occasione (a Cortina, ndr) è successo che ci siamo lasciati alle spalle tutto ciò che di brutto era accaduto in precedenza. Io ho espresso il mio desiderio di rimanere, Lotito quello di tenermi, da lì il passo è stato breve. Già da tempo avevo preso questa decisione, l’ho fatto pensando alla mia famiglia. E’ da quando sono nati i miei due figli che ho iniziato a pensare in questo modo. La loro felicità passa per la serenità del padre. Volevamo solo essere tranquilli e restare in un posto in cui ci troviamo a meraviglia, in una città splendida».
Forse parte del merito è del tecnico Edy Reja che, poco prima di iniziare il campionato, uscì allo scoperto chiedendo sia alla società che al giocatore di risolvere la situazione: in un modo o nell’altro. «Non so quanto abbia inciso l’allenatore su questo lieto fine. Non so nemmeno cosa si sia detto con il Presidente. Una cosa è certa, pubblicamente ha sempre ribadito stima nei miei confronti. Io dovevo solo ringraziarlo sul campo e penso di averlo fatto finora», il pensiero del giocatore. Che, da buon leader, non dimentica gli esclusi anzi sposa in pieno la filosofia dell’allenatore, ovvero quella del «c’è spazio per tutti, basta solo aspettare l’occasione giusta: io non chiudo la porta a nessuno». Ecco, Ledesma (che col Chievo è andato in panchina senza fiatare), fa sua la linea tecnica, incoraggiando e tendendo la mano a quei compagni di squadra che, per il momento, hanno poco spazio. Li ringrazia pubblicamente: «Se siamo lassù il merito è anche loro». Come? «Ci sono alcuni ragazzi come Scaloni e Gonzalez, ma anche altri, che in allenamento spingono al massimo, dando a noi la possibilità di restare sempre ad alti livelli. Chi gioca deve pensare anche a quelli che per il momento non possono togliersi delle soddisfazioni. Sembrerà una frase fatta, ma ora non dobbiamo pensare alla classifica, ma solo a mantenere intatto questo spirito, dobbiamo dare sempre il massimo. E’ importante che chi va in campo lo faccia pensando a chi va in panchina o in tribuna».
E chissà che non sia proprio questo il segreto del successo della Lazio. Un gruppo completamente sfasciato l’anno scorso che adesso non solo si è ritrovato, ma è unito e compatto per raggiungere un obiettivo ben...

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Comments: 0 | Views: 33Last Post by: erfontana (10/10/2010, 12:19)
 

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view post Posted on 7/10/2010, 19:28 by: erfontanaReply
Lazio
Ledesma il saggio
''Restiamo uniti''
L'argentino sceglie il profilo basso: ''Il primo posto non mi sorprende, ma è inutile fare proclami. Dobbiamo dimostrare gara dopo gara di essere più forti degli anni passati. La Nazionale? Spero di indossare la maglia azzurra''


Profilo basso, sguardo serio e umiltà da vendere. Ledesma sfoggia saggezza: "Nei momenti di difficoltà dovremo dimostrare chi siamo. Sicuramente stiamo confermando di aver fatto le cose meglio degli scorsi anni. Ma è ancora presto per trarre conclusioni".

"MANTENIAMO QUESTO SPIRITO" - L'argentino non vuole cavalcare l'onda dell'entusiasmo, ma sicuramente riconosce i meriti del gruppo: "Non sono sorpreso di questa posizione in classifica. Guardando quanto espresso sul campo, la differenza con le altre squadre che stanno lì vicino a noi in classifica sta nel rendimento. Noi siamo andati in crescendo, le altre hanno avuto un andamento altalenante. Ma noi ora non dobbiamo guardare alla classifica, piuttosto pensare a continuare così, a rimanere uniti". Arriverà l'ora del giudizio: "Abbiamo ancora tutto da dimostrare ed è presto per dire che siamo più maturi. Inutile fare proclami, bisognerà dimostrare partita dopo partita di essere più forti degli anni passati in cui certamente sono stati commessi degli errori. Lo spogliatoio dovrà rimanere coeso. E' importante che chi va in campo, lo faccia pensando a chi va in panchina o in tribuna. Ci sono alcuni giocatori come Scaloni e Gonzalez che in allenamento danno il massimo, dando a noi la possibilità di restare sempre ad alti livelli. Chi gioca deve pensare anche a quelli che per il momento non possono togliersi delle soddisfazioni". Ledesma prima dell'inizio
della stagione si è tolto quella più grande: il prolungamento con la Lazio sino al 2015.

IL RINNOVO - La sofferenza lo ha forgiato, la sua famiglia sostenuto nel momento più difficile della sua carriera: "Ho sempre pensato a mia moglie e ai miei due bambini. E la loro serenità passa per il fatto di avere un marito e un padre che sta bene. Volevamo solo essere tranquilli e restare in un posto in cui ci troviamo a meraviglia, in una città splendida". Dopo essere rimasto diversi mesi fuorirosa, Ledesma é stato reintegrato dopo l'approdo di Reja sulla panchina biancoceleste. Ma la sua permanenza in campo in questa stagione è dipesa da un rinnovo, complicato, che è arrivato solo il 23 agosto: "Con il presidente è bastato davvero poco per trovare l'accordo, meno di un'ora e mezza. In quell'occasione è successo che ci siamo lasciati alle spalle tutto ciò che di brutto era accaduto in precedenza. Io ho espresso il mio desiderio di rimanere, Lotito quello di tenermi, da lì il passo è stato breve. Già da tempo avevo preso questa decisione". Reja c'ha messo del suo, ha persuaso il presidente a puntare su uno dei perni d...

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Comments: 0 | Views: 34Last Post by: erfontana (7/10/2010, 19:28)
 

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view post Posted on 6/10/2010, 13:54 by: erfontanaReply
Lazio capolista: ecco da dove nasce il successo...

Lazio prima in classifica e un sogno appena nato da coltivare per non atterrare più. Reja c’è riuscito. Dopo sei giornate di campionato il lavoro sul campo e le fatiche di Auronzo hanno partorito una Lazio capace di meravigliare e stupire tutti. Il sacrificio in campo, la qualità dei singoli e la forza del gruppo, eccoli gli ingredienti principi della pozione magica miscelata dal tecnico carnico. Otto gol, quattro vittorie e un pareggio, tredici punti e il primo posto. Così la Lazio di Reja segna, così la gente laziale sogna.

La Statistica: Una rete ogni quattro tiri in porta…
Quattro tiri, un centro. Sembra uno slogan da bancarella del tiro a bersaglio al luna park, ma è l’immagine statistica che rende l’idea della pericolosità e della concretezza della Lazio. otto gol segnati, 33 tiri nello specchio della porta. Una proporzione da grande, pari a quella della Juventus che ha tirato molto di più (91 volte) e simile a quella del Napoli, che ha una media leggermente superiore: 42 tiri e 12 gol.

Tanti tiri di destro…
La Lazio usa la testa, ma predilige i piedi. Eccolo l’altro dato evidenziato dal Corriere dello sport stamani. Nessun gol su gioco aereo e tante conclusioni vincenti con il piede destro. Il dato è curioso, perché la Lazio è una squadra dove i mancini non mancano. Il sinistro l’ha usato solo Mauri domenica contro il Brescia, perché persino Zàrate, uno che fa faville con entrambe i piedi, contro il Chievo ha usato il destro.

Incursioni vincenti dal centro e da sinistra…
Questa Lazio segna dopo azioni manovrate. Eccezion fatta per la rete di Kozak a Firenze, gli altri 6 gol sono arrivati dopo un’azione sviluppata attraverso una dinamica ben precisa: movimento del compagno verso la porta, assist e tiro a rete. Dalla sinistra sono arrivati i passaggi di Rocchi per Mauri contro il Bologna, Mauri per Ledesma a Firenze e di Hernanes per Mauri contro il Milan. Per vie centrali invece, sono arrivate le verticalizzazioni di Mauri per Rocchi (Bologna) e Zàrate (Chievo) e la magia di Hernanes che ha mandato domenica in porta Mauri.

Ancora non si sfruttano le palle inattive…
Un solo gol su palla inattiva, quel rigore trasformato da Hernanes contro il Bologna alla prima in casa, poi sette centri tutti su azione, roba da stropicciarsi gli occhi. Questa è la nuova Lazio.

Ben 7 giocatori in rete…
Nei biancocelesti il gol è roba per tutti. oltre al primato in classifica, la squadra di Reja si gode un altro record: è la formazione che ha mandato a segno nelle prime sei giornate di campionato il maggior numero di giocatori: ben 7, uno in più di Juve, Palermo e Catania. Anche qui si misura la forza del gruppo.

Mauri capocannoniere che fa segnre…
Lui l’uomo squadra. Lui è l’arciere che apre la via del gol anche ai suoi compagni. Stefano Mauri ha segnato due reti contro Bologna e Brescia, firmando il successo di domenica scorsa, ma ha lanciato ...

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Comments: 0 | Views: 206Last Post by: erfontana (6/10/2010, 13:54)
 

B_NORM B_PIN  
view post Posted on 4/10/2010, 14:18 by: erfontanaReply
Qualità e solidità difensiva, i segreti della Lazio

La Lazio si riprende la vetta, addirittura in solitudine, con un'autorevolezza e una serenità che stupiscono. Non ha fatto questa volta una grande partita, ha fatto però la partita che serviva. Sapeva che il Brescia era tosto, l'ha piegato con una perla di Mauri, su cui ha costruito una vittoria pesantissima, senza paura, senza smarrimento. Colpiscono di questa capolista inattesa la sua maturità, l'equilibrio con cui sta in campo e affronta anche i momenti più difficili. Sorprende la capacità di reggere la pressione, di gestire la gara, di ridurre i rischi a zero o quasi. Il Brescia ha avuto solo un'occasione per rimettersi in gioco, al quarto d'ora della ripresa, ma Muslera gliel'ha impedito con una prodezza. Poi basta. A conferma che questa Lazio, anche quando non brilla, anche se i suoi talenti migliori si concedono qualche pausa, come squadra c'è e per ora merita in pieno la vetta.

LA SICUREZZA - La sua sicurezza nasce da un paio di fattori non marginali. Intanto la buona qualità individuale di tutti, la capacità di palleggio, la possibilità sempre presente di governare il gioco e la partita. L'altro «segreto », peraltro inedito rispetto agli ultimi anni, è la sua solidità difensiva. I due centrali sono stati impeccabili, annullando Caracciolo e lasciando a Eder, molto intraprendente, solo una palla gol. Dias gestisce il reparto con grande mestiere e tempismo, trasmette ai compagni serenità e sicurezza. Partire con una difesa ben messa è già un bel partire. Se poi ci metti un centrocampo solidissimo, con Ledesma che filtra e protegge la difesa, il resto viene da sè, si intuisce. Questa volta Hernanes non è stato straripante, una partita normale, al di sotto delle sue virtù ormai acclarate. Ma è bastato un attimo, un geniale inserimento e il suo assist per Mauri perchè la Lazio vincesse una partita scorbutica. Se la costruzione del gol è stata tutta di Hernanes, il diagonale di Mauri è stato perfetto, chirurgico. Mauri, ecco un altro che sembra trasformato rispetto a un passato non lontano. Se la difesa è solida e il centrocampo dà sempre respiro, va da sè che una volta con Zarate, un'altra con Rocchi o con Floccari, il gol la Lazio lo trova. E così vola in classifica.
Comments: 0 | Views: 70Last Post by: erfontana (4/10/2010, 14:18)
 

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view post Posted on 2/10/2010, 12:49 by: erfontanaReply
Olimpia, le autorizzazioni sono arrivate
Il nome della mascotte è stato scelto dai tifosi: sarà Olimpia. Intanto sono arrivate le autorizzazioni per continuare lo show all’Olimpico.


Nelle ultime ore, come anticipato ieri, si è deciso il nome dell’aquila biancoceleste: Olimpia. Vittoria è rimasta in pole per gran parte del sondaggio, il sorpasso è avvenuto al fotofinish per pochi voti dopo una lunga rimonta. Domani Olimpia tornerà a volare prima del match contro il Brescia. Partirà sempre dalla Monte Mario, ma stavolta da un settore più alto rispetto alla sua prima uscita (spiccò il volo dall’ingresso della Tribuna stampa) . Volerà ad un altezza maggiore, anche ieri si è allenata allo stadio, completando i tre giri e atterrando sullo stemma posizionato in mezzo al campo.

L’EMOZIONE. Olimpia continuerà a stupire, le autorizzazioni sono arrivate, l’esibizione potrà essere interrotta soltanto nelle partite considerate a rischio. Quello che conta è che domani l’aquila continuerà a volare. Olimpia è un nome storico,leggendario,romanzesco, un nome pieno di significati. Dalla Grecia Antica a Monsieur de Coubertin è l’icona che più rappresenta lo sport nella sua essenza. L’aquila è stata adottata dalla Lazio e dai suoi tifosi, il popolo laziale era alla disperata ricerca di un simbolo cui legarsi, grazie al quale può riconoscersi. Contro il Milan l’aquila richiamò allo stadio migliaia di persone, migliaia di bambini. Il secondo show sta avendo ancora più successo: sono stati venduti 12 mila biglietti superando la sfida contro il Bologna,in quell’occasione furono venduti 10.700 tagliandi.

I BIGLIETTI. I biglietti per Lazio-Brescia saranno venduti anche domani pomeriggio. C’è fermento nel mondo biancoceleste, c’è voglia di difendere il primo posto in classifica. I tifosi sognano una vittoria per continuare a vivere questo sogno, hanno sofferto troppo l’anno scorso vedendo la squadra sprofondare sempre più giù. Ora tutto è diverso, c’è una nuova squadra da tifare, con un nuovo spirito, un nuovo gioco. C’è Hernanes che ispira e fa magie, c’è Olimpia che vola tra passato, presente e futuro.
Comments: 0 | Views: 66Last Post by: erfontana (2/10/2010, 12:49)
 

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view post Posted on 30/9/2010, 20:15 by: erfontanaReply
Alla riconquista dei tifosi perduti

Numeri altalenanti, degni della miglior crisi adolescenziale. Se è vero che in estate il calo di abbonati era stato di più del 50% (da 27.500 a 12.500) e che il numero di paganti contro il Bologna era stato di 10.962, contro il Milan invece erano stati almeno il doppio con 40.000 spettatori sugli spalti. Domenica per ora sono stati staccati appena 5.000 biglietti e la situazione non sembra certo andare verso il tutto esaurito. Da Delio Rossi a Edy Reja, il sogno rimane quello di portare 70.000 persone sugli spalti dell'Olimpico. Il tecnico romagnolo ci riuscì in due circostanze: contro il Real Madrid in Champions League e contro la Sampdoria in finale di Coppa Italia. Quest'anno Lotito ha candidamente ammesso di aver sbagliato, aprendo degli spazi per interagire con la tifoseria. Per raccogliere al meglio gli spunti provenienti dai propri sostenitori. Nonostante il primato in classifica però, la Nord per domenica si preannuncia ancora semi-vuota e il resto dello stadio risponderà presente solo per metà. È il paradosso più incredibile di una Lazio che sul campo vola e sugli spalti fatica a tornare ad alti livelli. Ieri da alcune frequenza radiofoniche, l'appello era quello di presentarsi in 50.000, ma l'obiettivo è ancora lontano. Può bastare la tessera del tifoso a spiegare questo calo (o forse c'è dell'altro? ndr)?

Certo, ci vorrà del tempo e non può bastare un primo posto alla quinta giornata per ricucire uno strappo che dura ormai da anni. Ma già il fatto che ci si ponga l'obiettivo (di essere in 50.000) è una novità clamorosa. "Se l'Olimpico fosse stato sempre dalla nostra parte, avremmo raggiunto ben altri risultati" dicono sempre a Formello. I numeri raccontano che Reja fuori casa viaggia a due punti di media a partita, all'Olimpico a 1,3. E se, dopo Hernanes, Lotito acquistasse anche l'Olimpico?




Comments: 0 | Views: 31Last Post by: erfontana (30/9/2010, 20:15)
 

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