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| La Lazio dei tiratori scelti
Otto reti, una su rigore e tutte le altre su azione, mai di testa e sempre portando il tiratore nell’area di rigore: la radiografia della Lazio in zona gol restituisce un’immagine assai nitida del calcio finora espresso dalla squadra di Reja. E cioè una propensione al gioco palla a terra, con la ricerca ossessiva dell’assist e della giocata. Vuol dire anche, però, che la capolista ha un potenziale ancora inespresso, una riserva di soluzioni e di gol alla quale attingere nei momenti di difficoltà. Inserimenti sui corner, conclusioni dalla distanza, pennellate dal limite dell’area: ogni soluzione torna utile per risolvere anche quelle partite che sembrano impossibili da sbloccare.
Tiratori – La rifinitura di ieri è servita anche a questo, a calibrare la mira degli specialisti. Roba di routine, ma fino a un certo punto. Perché se in squadra hai gente con i piedi di Zàrate, Hernanes e Ledesma, è bene sfruttare fino in fondo certe qualità. Loro, gli specialisti di Reja, possono lavorare per gli altri e disegnare in area parabole invitanti per i colpitori di testa. O prendersi le proprie responsabilità e cercare il gol in prima persona. Non necessariamente su punizione, basta il pallone giusto e uno spiraglio invitante appena fuori dall’area di rigore. In ogni caso tutti e tre hanno già timbrato il cartellino, sia pure sfruttando situazioni tattiche differenti: Ledesma e Zàrate su azione, entrambi su assist di Mauri, il Profeta su rigore, contro il Bologna.
Gioco aereo – Sette gol di destro, uno di sinistro, nessuno di testa. Eppure in area di rigore la Lazio può portare giocatori tendenzialmente sempre pericolosi nel gioco aereo. Attaccanti a parte, Reja può sfruttare gli inserimenti dei difensori, Dias e Biava i titolari, Stendardo quando gioca, oltre allo stesso Mauri. Del resto i centimetri non mancano: nella formazione destinata a scendere in campo a Bari, considerando solo i giocatori di movimento, l’altezza media è di un metro e ottanta: si passa dal 1,70 di Brocchi all’1,84 di Mauri e Dias, due torri sulle quali Reja conta molto.
Gli attaccanti – La Lazio aspetta gli specialisti, i tiratori scelti. Ma in qualche modo aspetta ora anche le reti di quelli che vivono per il gol, gli attaccanti. In sei giornate sono andati tutti a bersaglio: Rocchi, Floccari, Zàrate, anche il giovane Kozak. Solo che si sono fermati tutti al primo centro, coprendo il 50% del “fatturato” della squadra di Reja in fatto di reti. Altrettante, quattro sulle otto totali, arrivano dai centrocampisti, includendo nella batteria anche Hernanes e Mauri, impiegati in posizione più avanzata. |
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